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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

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Storie di ragazze e ragazzi: Il più bel regalo di Natale

Il più bel regalo di Natale di Alessandro Ghebreigziabiher C’erano una volta le feste. Puntuali come i ceffoni, quando le bottiglie erano ormai tutte vuote. Poveri grandi. Vanno capiti, devi capirli, altrimenti sei tu quello che diviene incomprensibile. E questo non è giusto. A tredici anni non lo è. Anche questo, no, dai. Che poi, la sorte era stata malevola fin dall’inizio. Quale specie di sadismo arriva a imprimere siffatto nome sulla fronte di un’anima destinata a un’adolescenza segnata da privazioni, laddove le esistenze coetanee godano di luci e sorrisi. Natale . Ebbene sì, il ragazzino si chiamava Natale e sarebbe bastato questo per odiare quest’ultimo. La festività, ovviamente, non se stesso. E sarebbe bastato nel senso che se lo sarebbe fatto bastare, ecco. Ma poi il racconto era andato avanti e l’insopportabile contraddizione si era fatta ogni anno più assordante. Come il colossale ditone di un crudele gigante dal beffardo ghigno che insista non solo

Storie di bambini: Dicono che apriranno la porta

Dicono che apriranno la porta di Alessandro Ghebreigziabiher C’era una volta una vita. Non conta il nome. Il genere e i gusti canonici. O meno. Il taglio di capelli e la qualità dell’abito. La marca del cellulare e la foto sul profilo, se vi è più familiare. La nazionalità e il colore della pelle, se vi è più chiaro. Ciò che conta è che sia viva. Al di là di una banale storiella. Dicono che c’è il giubileo . Dicono che durerà un anno . Ma, soprattutto, dicono che apriranno la porta . L’evento esplode e le parole corrono spinte dal vento supremo. Quello che soffia dall’alto. Spesso si fermano ai confini del mondo dimenticato. Talvolta un cocciuto alito infrange le regole. E penetra sotto il tappeto. Dove la polvere si nasconde. O viene nascosta. Questo solo la Storia con la esse stimata lo dirà, insieme a qualche inviso ciarlatano dalla bocca allargata da sogni e deliri. Dicono che c’è il giubileo. Ma cosa vuol dire, si chiede la vita. Che, malgrado tut

Il Natale spiegato ai bambini stranieri

Il Natale spiegato ai bambini stranieri di Alessandro Ghebreigziabiher C’era una volta una scuola. Nella scuola c’era un maestro. Nella scuola dove c’era un maestro c’era una classe, la sua. Dove i bambini erano tutti stranieri. Certo, potrei aggiungere che non tutti i bambini stranieri sono stranieri allo stesso modo. Nondimeno, meglio dedicare i racconti a una diversità per volta. Come sussurrò il principe alla bella addormentata prima del liberatorio bacio, apri gli occhi lentamente . Altrimenti potresti richiuderli per troppe emozioni tutte insieme. Era dicembre e il maestro, venuto a conoscenza delle numerose polemiche su come e se festeggiare il Natale nelle scuole affette dal pericoloso virus della stranierità , decise di intraprendere una via suggestiva. Originale, direi. Spiegare il Natale ai propri alunni, come già detto, tutti stranieri. “Care bimbe, cari bimbi, tra pochi giorni sarà Natale . Il giorno in cui il paese dove viviamo celebra una festa cri