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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Storie di omicidi

Il ricco e il povero versione racconto 2015: la tua anima

La tua anima Perché noi siamo l’anima, ma ognuno lo è di qualcun altro... di Alessandro Ghebreigziabiher Io non sono uno scrittore, chiariamo subito questo punto. Non pretendo assolutamente di possedere un particolare talento letterario o uno stile originale degno anche della più insignificante nota. Di conseguenza, non auspico in alcun'anticamera del mio cervello la possibilità che tale mio testo venga pubblicato. Anzi, diffido fin d'ora chiunque dal proporre al sottoscritto una fantomatica proposta editoriale, seppur in qualità di responsabile della più importante casa editrice nazionale. Non ne faccio altresì una questione di cifre. Non ho particolari bisogni economici, io, e d'altro canto ciò che ho me lo sono guadagnato. Ho solo preso questo cazzo di computer per buttar giù quello che mi è accaduto stamani. Ne ho bisogno, ho un estremo bisogno di rammentare chi sono e, ripeto, gli avvenimenti capitatimi oggi. Mi chiamo Gianmaria Martini, ho trentasei ann

Il 68 spiegato ai ragazzi: il sogno delle zanzare

Il ’68 delle zanzare di Alessandro Ghebreigziabiher Le zanzare sono da sempre, fra tutti gli insetti, quelli più odiati. Anche il generoso amante degli animali non può negare di trovare difficoltà ad apprezzare queste piccole, rumorose e fastidiose creature che ci punzecchiano senza tregua dalla primavera all’estate, senza alcuna pietà. Eppure non sono così cattive come sembrano. Anzi, molti non sanno quello che accadde nella loro comunità nel secolo scorso. Dovete sapere che, intorno alla fine degli anni sessanta, alcune sentirono il bisogno di cambiare la realtà. Non si sa bene come tutto iniziò, tuttavia un giorno una di loro, uscita la sera per la solita scorpacciata notturna, tornò a casa al mattino a bocca asciutta. Si chiamava Susanna ed era un’adolescente come tante. Quando la madre la vide arrivare capì subito che qualcosa non era andata a dovere. Infatti, come voi tutti ben sapete, se per strada avvistate di mattina una zanzara magra, con la vita snella, o f

Dichiarazione universale dei diritti umani spiegata ai bambini

I tuoi diritti di Alessandro Ghebreigziabiher Guarda e ascolta tramite podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify In un futuro imprecisato. Luca torna da scuola con la Dichiarazione universale dei diritti umani. Pare che il nuovo governo abbia deciso di distribuire il fondamentale testo agli studenti di tutti gli istituti. Il bambino ha dieci anni, ha letto l’intera dichiarazione, ma non ha ben capito cosa voglia dire. Così, decide di chiedere spiegazioni al padre. Su tutti e trenta gli articoli… L’impresa non è facile ma, forse, il genitore non ha molte alternative oltre a raccontargliela a misura della sua vita, del suo mondo, approfittando della metafora calcistica e sostituendo di volta in volta il termine individuo con bambino . Compra il libro : Ebook - Cartaceo “Allora, Luca, sei pronto?” “Sì, papà.” “Mi raccomando: ogni volta che pronuncio una parola o una frase che non comprendi, tu avvertimi, chiaro?” “Sì.” “Articolo uno: ‘Tutti i bamb

Storie di scrittori: come dire…

Come dire... di Alessandro Ghebreigziabiher Il mio nome è Pierre e posso dirvi che io scrivo. Come dire… uso la penna per vivere e per rendere la mia esistenza il più sopportabile possibile. Nondimeno, senza l’inchiostro il bianco del foglio rimane illibato, come dire, inutile. E per le penne come la mia sono proprio le persone come lei a riempire di china la boccetta. Il liquido che ristagna all’interno di quest’ultima può apparire di un anonimo nero ad un occhio distratto, come dire, di fretta. Che grave errore, amici, come dire, quale straordinario abbaglio: c’è né molti più di colori nel nero di quanti la scienza affermi nel bianco. Essa lo dimostra, come dire, prova la sua teoria con insindacabili testimonianze e calcoli. Tuttavia, quelli come il soprascritto, che ardiscono di trasformare un pezzo di carta in un mondo alieno in cui far smarrire il prossimo, se ne fregano delle prove, come dire, non sanno cosa farsene di insindacabili testimonianze e calcoli. Io ho biso

Storia d'amore contrastata: Nicolai e Olga

Nicolai Barlokkin e la lucertola che imparò a miagolare di Alessandro Ghebreigziabiher 1 Nicolai Barlokkin nacque a Mosca il 19 settembre del 1902 da una famiglia dell’alta borghesia russa. I genitori, entrambi professori universitari, fin dai primi mesi gli impartirono una rigida educazione, fondata su principi, doveri e, soprattutto, insegnamenti di natura etica. Dal canto suo, il piccolo Nicolai maturò nel tempo un odio smisurato per la morale, con qualsiasi forma essa si presentasse. Bontà, gentilezza, altruismo, generosità erano parole che scatenavano in lui una particolare allergia, quanto mai violenta se contenute in detti e aforismi densi di valore etico e formativo. Sin dalla primissima infanzia tutte le volte che la madre, Veruschka, usava frasi che amava tanto, tipo: “La gentilezza compra tutto e non costa niente” ,“Essere altruisti è un regalo per se stessi e non per gli altri”, e più che mai “Ciò che dai al prossimo prima o poi ti torna indietro centupli