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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Storie sullo scrivere

Storie di animali divertenti: Animali misti

Animali misti di Alessandro Ghebreigziabiher C’era una volta una foresta. Nella foresta vi erano tanti animali. Gli animali erano tutti riuniti in branchi, ognuno della propria specie. Le tigri vivevano con le tigri. I leoni andavano a caccia con i leoni. Le zebre scappavano da questi ultimi insieme alle altre zebre. Le giraffe allungavano i loro colli per mangiare. In compagnia di chi? Di altre giraffe, nessuna sorpresa. L’elefante passeggiava con l’elefante, il serpente sibilava con il serpente e il coccodrillo… be’, il coccodrillo chiacchierava qualche volta con il caimano, ma solo di rado. Ogni animale viveva con quelli della propria specie, con i propri simili e tutti credevano che fosse il volere della natura. Tuttavia, si sa come fa. La natura, intendo. Essa è imprevedibile, cambia idea da un momento all’altro. Un attimo prima c’è il sole e un attimo dopo piove. Quando il cielo è azzurro sembra sempre uguale, ma provate a osservarlo allorché si ricopri di nuvo

Storie di razzismo quotidiano: Il mio nemico

Il mio nemico di Alessandro Ghebreigziabiher 1 “Glielo dico io, non preoccuparti”, dichiarò con distacco Benni. “Sei sicuro?” domandò la dottoressa Diop, estremamente lieta di privarsi di quell’oneroso compito. Era da un po’ che lavorava nella clinica e, sebbene oncologia prevedesse quel tipo di doveri da parte dei medici più spesso di quanto si possa pensare, non le era ancora capitato di dover informare il proprio paziente di turno che l’avviso di sfratto fosse imminente, per usare un comunque morbido eufemismo. Benedetto dottor Benni, primario del reparto, nonché dirigente della clinica stessa. L’uomo, dall’alto della sua esperienza, si era offerto con estrema autorevolezza di toglierla dallo sgradevole impaccio. Tuttavia, cosa che la donna registrò più chiaramente qualche ora dopo, mentre lasciava andare i pensieri intrappolata in auto nel traffico della sera, aveva letto anche qualcos’altro nello sguardo del suo superiore. Un qualcosa di privato, un proprio se

Storie di sogni per bambini: una storia orizzontale

Una storia orizzontale di Alessandro Ghebreigziabiher Elisa, quella sera, era sotto lo coperte, mentre il padre le rimboccava con cura. "Papà", chiese lei, "cosa sono i sogni?" L'uomo si era ormai abituato alle continue domande della curiosa bambina e, sedutosi sul bordo del letto, provò a dare la propria risposta: "I sogni sono una specie di storie. Devi sapere che esiste un anziano folletto, vecchio come il tempo stesso, che le scrive per noi." "E perché lo fa?" "Lo fa perché ci vuol bene. Avrai notato che le nostre giornate non sono fatte solo di momenti belli e pieni di gioia ma anche quelli un po' tristi, no?" "Sì, è vero." "Ecco, il vecchio folletto segue tutti i nostri istanti e quando ci addormentiamo, come in una specie di cinema, ci mostra delle storie diverse da quelle di tutti giorni, per distrarci e per tirarci su." "E gli incubi? Li scrive sempre lui?" "No, gli