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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Storie sull'amicizia: Il club degli amici

Il club degli amici di Alessandro Ghebreigziabiher Che serata, ragazzi. E’ stato il tempo della mia vita, senza scherzi. Il giorno da ricordare per eccellenza, come una sorta di farmaco alleviante ogni pena sempre a portata di mano, ovvero di memoria. La mia prima volta al club. Il club degli amici , ma non gente comune, è chiaro. Altrimenti, difficilmente giustificherebbe una qualsivoglia menzione. Figuriamoci un intero racconto. Non so se vi è mai capitato di trovarvi immersi in tale scombinato, improbabile e al contempo attraente insieme di creature, dove non riesci a staccarti dall’una mentre la prima accanto sembra promettere anche di più. E allora finisci per accomodarti sul divano, ma va bene anche una normale seggiola, perfino in piedi appoggiato alla parete. Ciò che conta è che da quella privilegiata posizione tu riesca a riempirti gli occhi con la maggior parte delle meraviglie che ti circonda. Che serata, già. E che straordinarie esistenze si materia

Storie di scuola: Le parole sono chiavi

Le parole sono chiavi di Alessandro Ghebreigziabiher   Sì, lo so. Non sono un esempio, non lo è la sottoscritta come lo scritto stesso qui di sotto. O di seguito , dovrei dire, giusto? Ecco, spero si sia capito che scrivere non è il mio forte, come non lo è parlare. Sarà forse per questo che ho accettato di fare l’ insegnante di sostegno con un bambino di sette anni, il quale, nella sua seppur breve esistenza, di parole ne avrà pronunciate al massimo un centinaio. A dire tanto, mi disse la madre. Mi piacque subito, questa cosa, perché malgrado il mio motivo non sia ritenuto un vero e proprio disturbo, una timidezza di proporzioni bibliche non è certo un punto di forza, nella vita. L’ho detto, però, vero? Non sono un esempio e non sono altrettanto esemplari le ragioni della mia scelta lavorativa. Insegnante di sostegno… Io neanche volevo fare l’insegnante, figuratevi voi. Fin da piccola ho sempre sognato di diventare una suonatrice d’arpa. Solo lì avrei trovat

Storie sulla diversità: Passeggiando con l’ombra

Passeggiando con l’ombra di Alessandro Ghebreigziabiher La famiglia dei segreti. Per noi, tranne tutti, il che fa un po’ ridere, lo so. Mio padre era disoccupato da un anno, ma non si poteva raccontare in giro, malgrado in giro non lo vedesse più nessuno e il quartiere è grande, ma la gente mormora lo stesso. Soprattutto se tra quella stessa gente vi siano molti altri imboscati, nonché privati della busta paga, ma che non si dica. In giro. Mia madre, anch’ella scalzata dal vecchio lavoro - un mestiere di concetto, come si diceva una volta – dopo una sequela interminabile di rifiuti si era messa a pulire le scale del palazzo di fronte, altro segreto da custodire con estrema cura. Nel palazzo di casa, perlomeno. Tuttavia, come già detto, il quartiere è vasto, ma la gente mormora, ecc. Poi c’era mio fratello che aveva fatto outing, che poi lui sostiene che si dovrebbe dire coming out, sulla sua attrazione per il cosiddetto sesso forte. Sebbene siamo nell’iper tecn

Storie di ragazze: E’ incredibile quello che una piccola luce può fare

E’ incredibile quello che una piccola luce può fare di Alessandro Ghebreigziabiher Casa famiglia. Così ti hanno detto che si chiama. Ti hanno spiegato di cosa si tratta, tu hai capito le parole, il significato e il peso che avranno nella tua vita, da ora in poi. Hai perfino sentito, dentro, cosa potrebbe regalare tutto ciò, col tempo e, soprattutto, con una straordinaria pazienza da parte di tutti gli attori in scena. Ma il corpo? Il fragile vestito di pelle e ferite è ancora sordo. Ha bisogno di un linguaggio dei segni speciale, ai limiti della magia e di un amore davvero sincero. Nel frattempo ci sono io, non preoccuparti, Hamida. Una torcia rotta . A verbale, vostro onore. E’ così che mi ha definito la donna che ti ha accompagnato. La ragazzina è arrivata dalla Siria senza alcun oggetto personale. Solo una torcia rotta, da cui non si separa mai. Quante cose da scoprire, nel mondo al di qua delle foto commoventi, di case flagellate dalle bombe e visi altrett