La memoria che dovrebbe sopravvivere di Alessandro Ghebreigziabiher È il 27 gennaio del 2019. Siamo ad Auschwitz , nella data giusta, per valore del ricordo e, soprattutto, del riverbero che quest’ultimo dovrebbe avere nella nostra vita. Dove il suddetto verbo, perdonate la ripetizione, non dovrebbe essere al condizionale. Ecco, è tutta una questione di tempo, questa nostra comune vicenda che tutti ci lega, dei verbi come delle storie. È notte fonda e Claudia è in giro anche stavolta, come spesso le capita. A sedici anni non è una buona cosa stare fuori fino a tardi, lamenta la nonna, ma è messaggio che si fa labile, una volta giunto alle orecchie della ragazza. Da quando i genitori sono scomparsi in un maledetto incidente d’auto, avvenuto tre anni addietro, la notte è la sua scenografia preferita, è il colore ideale per tinteggiare le pareti della sua immaginazione ferita, è la madre che tutti accoglie e nell’equa oscurità non fa distinzione alcuna tra umano e uman...
di Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, drammaturgo, attore e regista teatrale