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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Blackout

Blackout di Alessandro Ghebreigziabiher   Aggiustava ascensori . Questo vorrei che fosse scritto un giorno sulla mia lapide, sotto il nome, e prima dell’ultima data che mi riguardi. Non tanto per gli ascensori, malgrado sia l’oggetto della nostra quotidiana attenzione a definire più di ogni altra cosa la nostra vita. D’altra parte, per me è mia figlia Ludovica, va detto. Ma il lavoro è tanta roba, riempie tutto e succhia via molto, spesso troppo. Ecco perché devi scegliere con cura non solo di cosa occuparti, ma anche in cosa consista l’azione ripetuta, il gesto fondamentale con il quale dai il contributo alla vita in comune. In breve, tutto il resto, in una parola. Aggiustare . Io devo farlo. Significa rimediare, rimettere le cose al posto originale, ovvero un debito che avevo e ora che sono sui sessanta abbondanti spero di essere sulla buona strada nel saldare del tutto. Sì, perché per la gran parte del primo scorcio della mia esistenza vi era ben altra didas

Ultimatum

Ultimatum di Alessandro Ghebreigziabiher Ti lascio. Giuro che ti lascio, se continui così. E’ una promessa, caro mio. Anzi, è un ultimatum . Così te lo ricordi. Lo dice la parola, è l’ultima volta che ti perdono. Sono stanca, sai? No, che non lo sai. Se lo sapessi, vorrebbe dire che te lo saresti ricordato. E allora non saremmo qui, cribbio. Doppio cribbio. Tu non hai capito nulla di me. E non hai idea di cosa ti perdi, di quante occasioni hai sprecato in tutto questo tempo. Certo, sarebbe stato possibile, laddove tu avessi mostrato di apprezzarne appieno il valore. Il tempo , scemo. Sto parlando del tempo, mentre stiamo sempre parlando d’altro, ignorandolo. Di cosa hai paura, vuoi dirmelo, una buona volta? Credi forse che io non sappia di cosa si tratti? Io non ho timore alcuno, sei tu che hai bisogno di confidarti. Farebbe bene a te, a noi, non a me. Io non chiedo nulla, anche se mi dovresti tutto. Non ho pretese. Ti ho amato e ti amerò anche dopo,

Cosa nascondiamo

Cosa nascondiamo di Alessandro Ghebreigziabiher Il traffico, quel mattino, era congestionato, come si suol dire. Lo era già di suo, ogni giorno. Senza favorevoli sorprese. Eppure, siam tutti lì, fedeli all’appuntamento con la coda . Della fiera , la cui testa , ove albergano ragione e quant’altro, nessuno mai vedrà. Cosa nasconde . Subito dopo l’intervento della pubblica, quanto temuta forza, con la colonna di incalcolabile misura e collera alle spalle dell’ingombrante intruso sulla via, un muro di clacson si levò rabbioso, sino a consumar batterie e ultimi scampoli di pazienza. In effetti, a onor del vero, il camion era di dimensioni inaccettabili, soprattutto la parte delegata al carico, come una colossale balena su ruote dalla pancia illegale. Non per ingordigia, sia ben chiaro, e neppure per occultar ragazzini dalla menzogna facile di legno intessuti. Talvolta è solo colpa della fame, ovvero un insopprimibile bisogno di cercar spazio e attenzione. “Scendete

Spostati

Spostati di Alessandro Ghebreigziabiher “Spostati, Pino”, dicono. “Togliti di lì, che abbiamo fretta”, aggiungono altri. Sì, lo vedo. Vedo tutto. Tutto quello che ricordo, come ciascuno di voi. Di noi , malgrado spesso non sembri. “Sei di intralcio”, affermano altri ancora. “Finirai per rallentarci”, spiegano in molti. E’ vero, lo ammetto. Non sono fatto per le corse. La competizione è un qualcosa che non mi appartiene. Direi per fortuna, ma sarebbe una considerazione fuorviante. Per natura, è l’unica ragione che posso offrire. E sapete qual è la cosa che mi sorprende di più, ancora oggi, sin da quando ho visto e amato luce? Come fa a non bastarvi? Come ci riuscite? Cosa vi permette di sfrecciare da ogni punto cardinale del vostro limitato destino, conservando una pervicace dedizione nel restringere gli orizzonti altrui? “Muoviti, o ti calpestiamo”, minacciano in tanti. “Corri o muori”, mi pare di aver udito nel clamore di questi ultimi. Mi rendo conto.

Carla senza di Noi Romanzo Graphofeel Edizioni 2017

Carla senza di Noi Un romanzo di Alessandro Ghebreigziabiher Graphofeel Edizioni , 2017 Carla è grassa e lo è sempre stata. Ride sempre a tutte le battute, e farebbe qualsiasi cosa per compiacere il prossimo. In seguito a un misterioso incidente finisce in coma a tredici anni e a ventitré si risveglia in un presente segnato da un’invenzione sconvolgente: Noi, il Society network capace di donare mirabolanti maschere e relazioni inaspettate. Mentre riprende lentamente contatto con il mondo in cui ha riaperto gli occhi, grazie a Noi e a una fervida immaginazione Carla incontra persone originali o semplicemente sole, assapora amori e dispiaceri, si perde tra i propri deliri e quelli altrui. Tuttavia, le bizzarre vicende che si ritrova a vivere la porteranno a capire finalmente cosa voglia dire essere se stessa. Senza di Noi . Prossima data del mini Tour di presentazione/spettacolo: Sabato 13 gennaio 2018 ore 18.30 Libreria Ubik, Via Adige 2, Monterotondo S

Storie di dipendenza