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Visualizzazione dei post con l'etichetta storie di ragazzi depressi

Storie di ragazze: La faccio finita

La faccio finita di Alessandro Ghebreigziabiher #La . #Faccio . #Finita . Eva digitò le tre parole ciascuna preceduta da un hashtag e si apprestò a chiudere. Potremmo aggiungere il sipario , per darci un tono teatrale, giustappunto, ma presumo sia più onesto dirla tutta per ciò che è. Eva era pronta a chiudere ogni cosa e gli ultimi tre insiemi di lettere che lasciava alle spalle rappresentavano un commiato perfetto, a suo dire. Anzi, scrivere. Ma non aveva idea di quanto tutta la scena lo fosse, perfetta. “Ci conosciamo?” Un messaggio di altre due parole apparve sul suo monitor. Ciò nonostante, era il nome del mittente a lasciarla perplessa. “Non credo”, rispose Eva digitando a sua volta, e il dialogo prese vita. “E allora perché mi hai taggato ?” “Non ti ho taggato.” “Sì che l’hai fatto.” “Ti sbagli, ci dev’essere stato un errore.” “No, nessun errore, hai taggato proprio me.” “Aspetta… tu vorresti dirmi che ti chiami La ?” “Sì, ovvero è il diminutivo di La...

Storie sull'amicizia: La mia luce

La mia luce di Alessandro Ghebreigziabiher Novità : guarda o ascolta tramite podcast Corrado è in terra, rannicchiato e intento a stritolare se stesso, con l'inaccettabile speranza di cancellarsi, di sparire. Esattamente come l’adorato disegno, ridotto in pezzi da una tra le più ingombranti eredità dell'umano baraccone: il dolore di un genitore. “Cosa fai lì?” chiede l’unica lettera amica di una famiglia solo abbozzata. La effe , per la cronaca, che il cielo la benedica. Corrado non risponde, ma Federica non si arrende e lo raggiunge sul pavimento della camera. Il luogo perfetto per incontrarsi, tra vittime innocenti. La ragazzina, "vecchia" saggia di appena tredici anni, si guarda in giro e nota i resti della sublime opera, sopravvissuti alla paterna solitudine travestita da alcool e rabbia. Quindi vede e capisce qualcosa. Capisce ancora e vede meglio. Vede di più, capisce tutto e decide di prenderlo tra le mani, l’unico senso del racconto, ...

Storie sull'amicizia: La mia migliore amica

La mia migliore amica di Alessandro Ghebreigziabiher   Novità : guarda o ascolta anche in versione Podcast “Signori”, fa lo psicologo con evidente soddisfazione nello sguardo come nel tono della voce, “è con grande piacere che vi informo che con Giovanni possiamo interrompere le sedute. “ Ovviamente, io sono a disposizione, per ogni evenienza. Avete il mio numero, sapete dove lavoro, insomma… signora? Su, non faccia così…” “Non si preoccupi, è solo gioia, sono contenta…” L’uomo le passa i fazzoletti che sono sempre sulla scrivania a portata di mano e di volto. La donna ne approfitta e cancellate le lacrime mostra un’espressione al colmo della felicità. Pronta a piangere di nuovo, in breve. “Lei lo sa. Io e mio marito eravamo così angosciati…” Il compagno afferra la mano della moglie e la stringe con delicatezza. Non è una persona particolarmente generosa nei gesti, ma è solo una sorta di innata dedizione all’essenziale e allorché il raro tocco vada in scena, ...

Storie di ragazze e ragazzi: Il più bel regalo di Natale

Il più bel regalo di Natale di Alessandro Ghebreigziabiher C’erano una volta le feste. Puntuali come i ceffoni, quando le bottiglie erano ormai tutte vuote. Poveri grandi. Vanno capiti, devi capirli, altrimenti sei tu quello che diviene incomprensibile. E questo non è giusto. A tredici anni non lo è. Anche questo, no, dai. Che poi, la sorte era stata malevola fin dall’inizio. Quale specie di sadismo arriva a imprimere siffatto nome sulla fronte di un’anima destinata a un’adolescenza segnata da privazioni, laddove le esistenze coetanee godano di luci e sorrisi. Natale . Ebbene sì, il ragazzino si chiamava Natale e sarebbe bastato questo per odiare quest’ultimo. La festività, ovviamente, non se stesso. E sarebbe bastato nel senso che se lo sarebbe fatto bastare, ecco. Ma poi il racconto era andato avanti e l’insopportabile contraddizione si era fatta ogni anno più assordante. Come il colossale ditone di un crudele gigante dal beffardo ghigno che insista non solo...

Storie di ragazze e ragazzi: il dono della lavatrice

Il dono della lavatrice di Alessandro Ghebreigziabiher Novità : guarda e ascolta tramite Podcast È che non bastano, niente di personale, pensa Daniela, m a non dice. Magari potesse. Perché il problema è più complesso. Nondimeno, sarebbe meraviglioso se gli occhi e le mani, le vite perfette e quelle meno, che ruotano intorno a te, capissero che non è sufficiente tirar fuori carinerie e dolcezze di prima qualità per sciogliere quel ghiaccio. Colei che vive prigioniera di se stessa è vittima di malefici di fattura sopraffina. Laddove si tratti di un'adolescente, be’, chiama pure Harry Potter, Mago Merlino e perfino Iron Man. Chiama chi vuoi. È che non bastano le bacchette magiche e i super poteri, questo lo sa bene la ragazzina di appena quindici anni, ma non riesce a dirlo. Magari ne fosse capace. Perché il problema è più semplice. Il sentiero che divide l’anima imprigionata dalla luce che potrebbe liberarla è entrambi: ruvido come la mano di nonna quando la ...