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Storie per riflettere: Io sono, quindi esisto

Io sono, quindi esisto

di
Alessandro Ghebreigziabiher

Io sono.
Quindi esisto.
E’ questo che vuol dire.
Ecco perché ho bisogno di dirlo.
Di scriverlo e di leggerlo.

Alessandro Ghebreigziabiher
Perché in questa storia corro continuamente il rischio di convincermi del contrario.
Cosa sono, allora?
Sono un abitante lontano che vive vicino.
A te, e a molti altri.
Che ruba al massimo qualche secondo del tempo che si nutre di velocità.
Che occupa minuscole porzioni di mondo, malgrado sembrino interi continenti nei racconti più urlati.
Più temuti.
Maggiormente sfruttati.
Sono un’interruzione dei consueti programmi.
L’intervallo meno rilevante che esista.
Tra un tempo e l’altro che sono divenuti identici.
Sono il canale in cui ti imbatti quando pigi per errore un tasto a caso del telecomando.
Disturbando un’emozione con un’altra.
Sono un attore senza copione che vaga da un set all’altro.
In attesa che la sua battuta venga ascoltata.
Sono il pesce che vive nell’acquario da ancor prima che fosse inventato quest’ultimo.
Su questa terra vi sono taluni che nascono con un destino già deciso, perché si andava di fretta o perché si era distratti, ma tanto poi un posto nella storia lo si trova sempre, per le irrilevanti comparse.
Sono un desiderio incompiuto e la mia gioia è nelle tue mani.
Nei tuoi occhi che mi osservano lontani, eppur vicini.
Nell’espressione indifferente.
Infastidita, disgustata o addirittura ostile.
Sono una nota imprevista che risuona nelle pause del pentagramma.
Resa muta dalle fredde regole di quest’ultimo.
Finché qualcuno rompe il muro che divide i futuri di questo mondo.
Non serve alcuna violenza.
Non devi esser forzuto o invincibile, per deviare il fiume del silenzio.
Non hai bisogno di un esercito per oltrepassare il falso confine che ci rende quel che siamo.
Lontani, vicini.
Ti basta una mano, anche solo un dito.
E la parete invisibile diventa tale, sfumando verso il basso.
Così, esaudisci il mio povero sogno.
Quello di poter schiarire il tuo orizzonte, ovvero l’opposto di ciò che spacciano i venditori di paura.
Io sono e adesso lo sai.
Io sono, quindi esisto, esattamente come te.
Che tu mi conceda o meno.
Di pulire il vetro della tua auto.

 
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